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L’Incanto Delle Nove Erbe

Voi sapete quanto io ami la storia delle erbe e quanto sia importate per me, anche proprio come Erborista ancestrale, riportare a conoscenza la cultura erboristica europea e italiana che sono poi tradizioni che si perdono nel tempo e che speso sono scritte su manoscritti nei musei.

Ogni anno mi occupo di alcune tradizioni e di alcuni testi o rimedi specifici, questa primavera estate, ho deciso di approfondire alcuni manoscritti Anglo – Sassoni che ci parlano di ricette, tradizioni e formule di un periodo a cavallo tra l’avvento del cattolicesimo e ancora le tradizioni pagane, una miscellanea di testi in cui possiamo cogliere il filo di tradizioni antiche che ci possono aiutare a comprendere molto anche delle varie tradizioni e dei miti che ancora oggi abbiamo anche in italia, ma non solo ci indicano la via per ricostruire le nostre tradizioni ancestrali.

Mi concentro in questo post sul manoscritto Lacnuga, che significa “dei rimedi”, tradotto dall’antico irlandese, che è stato trovato nella collezione del suo primo editore e che è ritornato alla luce nel diciannovesimo secolo a Londra e ora si trova alla British Library.

In questo manoscritto del decimo /undicesimo secolo, e negli altri trovati ci sono moltissimi incantesimi, formule da ripetere e veri e propri procedimenti magici da fare su persone o cose o animali, utilizzando formulati di erbe o segni o altri oggetti.

Di questo manoscritto vorrei concentrarmi su una ricetta, inerente al famoso discorso delle 9 erbe, che viene riproposto moltissime volte in moltissimi scritti antichi e che è forse la sua più famosa, avente un filo conduttore con la tradizione delle nove erbe, ma è anche lo scritto piu famoso e antico tradotto che cita queste famigerate 9 erbe.

Le 9 erbe che si tramandano ovunque e in moltissimi scritti inerenti a moltissime tradizioni mi appassionano, ma questo incantesimo mi ha stregata e permesso di approfondire lo schema di come i nostri antenati lavorassero con gli spiriti delle erbe.

Entrando nel vivo dello studio, in realtà di questo incantesimo delle nove erbe non è stato scritto moltissimo, prima del decimo o undicesimo secolo probabilmente era una tradizione orale, dedicata a chi praticava l’arte e a chi era depositario del sapere della guarigione. mi affascina però molto la sua struttura e il fatto che è un evidenza, di come anticamente le erbe, fossero reputate potenti esseri che portano guarigione a tutti i livelli.

E’ molto bello notare come nel manoscritto si faccia riferimento ad una divinità che viene invocata non solo per potenziare il rimedio ma in particolare viene chiamato tre volte perché “porti il potere delle erbe nell’incantesimo, come a condurre l’energia delle erbe a fare ciò che viene loro chiesto di fare dal praticante umano che sta lavorando sull’incantesimo.

Le erbe vengono viste come individui potenti, chiamate, invocate e non solo per una cosa ma nella loro totalità.

Questo è il modo ancestrale di lavorare con le erbe, si aveva rispetto, si vivevano, si comprendevano e conoscevano e il praticante sapeva benissimo come andavano invocate, quali tramiti divini o umani utilizzare e si faceva tramite del loro potere.

La prima testimonianza scritta di questo incantesimo la troviamo appunto intorno al decimo secolo in questo compendio denso di informazioni che sta ancora venendo studiato e che racchiude moltissime conoscenze in campo erboristico e medico dell’epoca, che ha documenti scritti in particolare in antico inglese e latino ma anche in altre molte lingue, come il greco, aramaico e l’antico irlandese.

Le nostre famigerate nove erbe vengono nominate in questo documento come parte di una preghiera, poesia, incanto, che probabilmente serviva agli erboristi dell’epoca per mandare a mente il procedimento di preparazione di un unguento che serviva per le infiammazioni della pelle chiamate Geblaed, e di cui sappiamo fare parte almeno sei tipi di problemi.

Questa preghiera era sia per chi preparava che per il paziente, cosi sappiamo che la parte emotivo psicologica veniva gia tenuta in considerazione nel trattamento dei pazienti a quell’epoca, durante la preparazione e la somministrazione del rimedio adatto.

E’ molto interessante che nella formula intera si parli sia di Cristo che di Woitan/Wotan, Odino come fossero intercambiabili e qui si vede come la commistione religiosa sia stata in quei secoli davvero ancora presente, sebbene probabilmente la ricetta dell’incantesimo delle 9 erbe potrebbe essere anche molto più antica, secondo alcuni studiosi si perde nel tempo antecedente il nono secolo d.C.

Ma quali sono nove erbe originali?

Ci sono moltissime traduzioni di questa ricetta, e ancora si discute su quale erba sia cosa, io ho scelto di cercare di riportarvi qui la traduzione più accurata e specifica e vi lascio qui sotto l’elenco:

Artemisia Vulgaris (artemisia volgare)

Plantago Major (piantaggine maggiore)

Capsella Bursa Pastoris (borsa del pastore) oppure potrebbe essere Billeri Primaticcio secondo alcune traduzioni

Urtica Dioica (ortica)

Stachys Officinalis (betonica)

Camaemelum Nobile (camomilla romana)

Malus Pumila (melo selvatico, si utilizza il succo o l’aceto)

Anthriscum Cerefolium (cerfoglio) o Timo Serpillo o officinale in alcune traduzioni.

Foeniculum Vulgare (finocchio)

Queste erbe hanno tutte un appellativo e ogni erba ha una strofa dedicata da ripetere mentre si aggiunge alla preparazione, l’artemisia per dire è chiamata “Yldolst Wirta” che tradotto significa “la più antica delle piante”, che scaccia il male dalla terra, la piantaggine viene chiamata Madre delle piante che resiste all’infezione e al male che gira sulla terra (mia traduzione), ogni erba ha la sua caratteristica e qui vediamo davvero la commistione di sacro e curativo. Ogni strofa ha un ritmo, dei termini specifici che servono sia proprio a scopo magico legato al suono sia per rendere facile il ricordare i passaggi ma anche permette alla vibrazione della pianta di legarsi a quella del guaritore che rafforza il tutto, ogni strofa ha una metrica precisa e mi fa pensare proprio all’energia dell’erba specifica. ho passato un mese con questo incantesimo e con le sue strofe collegandole alle varie erbe e al mio sentire legato alle varie erbe descritte e in effetti, collegandomi ed entrando in relazione profonda con ogni erba, il versetto dedicatole acquisisce profondamente un senso rispetto all’energia dell’erba.

Nel testo poi, troviamo i nove veleni contro i quali queste erbe sono efficaci e in alcune traduzioni sono anche associate ai colori che sappiamo essere importanti anche in molti altri testi medici medievali. Qui il discorso sulla segnatura diventa pregnante e semplicemente emerge come base di lavoro comune degli erboristi dell’antichità anche molto lontana da noi.

Con queste Erbe si faceva un unguento, l’incantesimo doveva essere cantato tre volte mentre le erbe polverizzate dovevano bollire con i semi di finocchio, nel sapone vecchio, nella cera o nella liscivia a seconda della traduzione.

Leggendo, meditando, rileggendo, provando a chiedere alle erbe, ho notato che tutte le 9 erbe sono erbe che hanno proprietà anti tossiche, anti- veleno, anti infezione, quindi ritroviamo nell’incantesimo la forza della disintossicazione dei tessuti, ma non solo del tessuto/pelle umano, ma anche del tessuto energetico dei luoghi e ambienti, quindi è un incanto che attraverso il potere di queste nove erbe richiama l’armonia sulla persona, sul luogo o sull’animale per cui viene preparato.

Nel tempo, studiando varie fonti, quello che emerge dal lavoro dei nostri predecessori è che sceglievano di mettere assieme piante che avevano o hanno ancora una proprietà in comune che si esalta, e potenzia nella sinergia collegata alle segnature e non da ultimo all’energia del guaritore/erborista che praticava e fungeva da tramite.

Noi erboristi Ancestrali e spirituali moderni non facciamo diversamente, il tramando è rimasto intatto e questo è un piccolo pezzo che è prezioso perchè verifica una pratica che non rimane solo erboristica ma si usa e si usava anche in moltissime forme di magia verde e incanti, ma direi io in pratica in tutto cio che riguarda le erbe.

Nell’incantesimo delle nove erbe è racchiusa moltissima della pratica dell’Arte Ancestrale della guarigione e della cura con le erbe e se leggiamo per bene tutta la poesia/formula, ci possiamo rendere conto che usa termini particolari che ho la sensazione essere chiari per gli iniziati che lavoravano in un certo modo ma che poteva essere letta anche da una persona comune e applicata funzionando comunque ma senza una parte fondamentale che era l’applicazione del significato e del senso della metrica e del senso di ogni versetto.

Questa per me è la vera magia, è dove soffia l’Herbal Wisdom, e che ci porta in una dimensione profonda e potente di relazione e interconnessione con le piante e con i loro spiriti che comunque abbiamo perso qui in occidente.

Da tradizione come già descritto, si utilizzano per preparare un unguento, sebbene le forme antiche di unguento non assomigliavano alle nostre, seguendo la ricetta originale che trovate qui, creerete sicuramente un rimedio che è ottimo su moltissime problematiche della pelle, uso esterno.

A questo punto ovviamente sta a voi, ai vostri ragionamenti, al vostro sentire e alla vostra pratica capire come mettere in pratica questo incanto, perché ognuno ora ha una sua via specifica, io l’ho preparato qualche volta, e già sperimentato come ottimo unguento ma togliendo la mela, il sapone e utilizzando un grasso vegetale e senza cenere, l’ho sperimentata mantenendo la mela in un acetolita con base di aceto di mele, ma anche in oleolita, unguento o si possono utilizzare come incenso.

Ovviamente i tempi sono cambiati e il lavoro dell’erborista pure, io amo come sapete le tradizioni, ma sono sicura che questo impiastro non ve lo mettereste addosso nemmeno voi, l’incanto rimane lo stesso, i grassi utilizzati sono il veicolo e quindi si possono cambiare cosi come il succo di mela che veniva utilizzato come emolliente e disinfiammante.

Ovvio che dovrà essere la vostra arte, il vostro intuito e la vostra esperienza che accoglierà le informazioni, e poi lavorerà sull’incanto come è perfetto per voi e la vostra strada.

Amo lasciarvi la testimonianza e darvi spunti di lavoro, ma poi sarete voi ad applicare ciò che leggete nella vostra vita, e spero che la saggezza delle erbe possa soffiare in voi e portarvi le benedizioni dell’incanto delle nove erbe come le portava ai praticanti della guarigione con le erbe secoli addietro.

Strofe per le erbe

Sii consapevole, Artemisia, di ciò che hai rivelato,
Quello che hai stabilito al grande annuncio
Una sei chiamata, la più antica delle erbe,
sei forte contro tre e contro trenta,
sei forte contro il veleno e contro i volanti [veleni volanti]
sei forte contro il nemico che attraversa il paese.
 
E tu, Waybroad [Piantana], madre delle erbe,
aperto da oriente, potente dentro.
Su di te scricchiolavano i carri, su di te cavalcavano le regine,
su di voi gridavano le spose, su di voi sbuffavano i tori.
A tutto questo hai resistito e hai confuso.
Così resisti al veleno e al veleno volante,
e il nemico che passa per la terra.
 
Stune si chiama questa erba, è cresciuta su una pietra,
si oppone al veleno, attacca il dolore.
Stithe [duro] è chiamata, confonde il veleno,
scaccia i mali, scaccia il veleno.
Questa è l'erba che ha combattuto contro il verme,
questo è forte contro il veleno, lei è forte contro i veleni volanti,
è forte contro il nemico che attraversa la terra.
 
 Sconfiggiti ora, Attorlathe [Venomloather], meno e più,
tanto più tanto meno finché non ci sarà rimedio per lui contro entrambi.
 
Ricorda te, Maythe [Camomilla], ciò che hai rivelato,
quello che hai fatto ad Alorford,
che mai per veleno volante cedette la vita
poiché per lui un uomo ha preparato Maythe per il cibo.
 
Questa è l'erba che si chiama Wergule.
Questo è un sigillo inviato sulle creste del mare,
come rimedio contro il danno di un altro veleno.
 
[Mancano due erbe, cerfoglio e finocchio]
[Deposizione dei Nove Ramoscelli di Woden] i nove veleni che curano
Questi nove vanno contro nove veleni.
Un verme è venuto strisciando, non ha ferito nulla.
Quindi Woden prese nove ramoscelli di gloria [wuldor tanas]
percosse poi la vipera che volò in pezzi in nove (parti).
Là la mela e il veleno l'hanno fatto
che non avrebbe mai abitato in casa.
 
Cerfoglio e Finocchio, due potentissimi,
creò queste erbe, il Signore saggio
santo in cielo quando fu appeso;
Li stabilì e li mandò nei sette mondi,
ai poveri e ai ricchi, per tutti un rimedio.
Si oppone al dolore, aggredisce il veleno,
che ha potere contro tre e contro trenta,
contro la mano del nemico e contro il grande terrore
contro l'incantesimo di piccoli/vili fantasmi.
Ora queste nove erbe hanno potere contro nove spiriti maligni
[wuldorgeflogenum, "fuggitivi dalla gloria"],
contro nove veleni e contro nove veleni volanti:
Contro il veleno rosso, contro il veleno immondo,
contro il veleno bianco, contro il veleno porpora,
contro il veleno giallo, contro il veleno verde,
contro il veleno oscuro, contro il veleno azzurro,
contro il veleno bruno, contro il veleno cremisi.
 
 Contro vesciche di vermi, contro vesciche d'acqua,
contro vesciche di spine, contro vesciche di cardi,
contro le vesciche di ghiaccio, contro le vesciche di veleno.
Se qualche veleno vola da est,
o qualsiasi dal nord. . . che può venire
o qualsiasi dall'occidente sull'umanità.
Cristo stava sopra i vecchi, i maligni [?].
Io solo conosco i flussi in esecuzione
e ora vedono i nove sommatori [?].
Tutte le erbacce ora devono cedere il passo alle erbe
i mari scivolano via, tutta l'acqua salata,
quando ho questo veleno soffiato da te.






Un altra traduzione:
Ricorda, Artemisia, quello che hai rivelato,
hwæt þu renadest æt regenmelde.
 

ciò che hai stabilito al potente annuncio
Una þu hattest, yldost wyrta.
 

'Una' ti chiami, il più antico delle erbe.
Ðu miht wið III e wið XXX,
 

puoi avvalerti contro 3 e contro 30,
þu miht wiþ attre e wið onflyge,
5

potrai giovarti contro il veleno e contro il contagio,
þu miht wiþ þa{m} laþan ðe geond lond færð.
 

ti gioverai contro il ripugnante che percorre il paese.
Ond þu, wegbrade, wyrta modor,
 

E tu, Waybread [Plantain], madre delle erbe,
eastan op{e}no, innan mihtigu;
 

aperto a oriente, potente dentro;
ofer ð{e} cræt{u} curran, ofer ð{e} cwene reodan,
 

carri ti rotolavano addosso, donne cavalcavano su di te,
ofer ð{e} bryde briodedon, ofer ð{e} fearras fnærdon.
10

su di te le spose gridavano, i tori sbuffavano su di te.
Eallum þu þon wiðstonde e wiðstunedest;
 

Tutti voi allora resisteste e foste schiacciati;
swa ðu wiðstonde attre e onflyge
 

Quindi resisti al veleno e al contagio
e þæm laðan þe geond lond fereð.
 

e il ripugnante che percorre il paese.
Crescione [?] si chiama questa erba, cresceva su una pietra;
stond heo wið attre, stunað heo wærce.
15

resiste al veleno, attacca al dolore.
Stiðe heo hatte, wiðstunað heo attre,

Ortica [?] si chiama, attacca contro il veleno,
wreceð heo wraðan, weorpeð ut attor.
 

espelle le cose maligne, scaccia il veleno.
+ Þis is seo wyrt seo wiþ wyrm gefeaht,
 

Questa è l'erba che ha combattuto contro il serpente,
þeos mæg wið attre, heo mæg wið onflyge,
 

questo vale contro il veleno, vale contro il contagio,
heo mæg wið ða{m} laþan ðe geond lond fereþ.
20

vale contro il ripugnante che percorre il paese.
Fleoh þu nu, attorlaðe, seo læsse ða maran,

Ora, tu, Attorlothe [Betony?, Black Nightshade?], metti in fuga il minore e il maggiore,
seo mare þa læssan, oððæt him beigra bot sy.
 

maggiore è il minore, finché la cura per entrambi non sarà con lui.
Gemyne ​​þu, mægðe, hwæt þu ameldodest,
 

Ricorda, Camomilla, quello che hai rivelato,
hwæt ðu geændadest æt Alorforda;
 

ciò che hai portato a termine ad Alorford;
þæt næfre per gefloge feorh ne gesealde
25

che mai a causa di un'infezione dovrebbe rinunciare alla sua vita

Questa è l'erba chiamata Crab-Apple [?]
ðas onsænde seolh ofer sæs hrygc
 

un sigillo ha inviato questo attraverso la spina dorsale del mare
ondan attres oþres to bote.
 

per il danno del veleno di qualcun altro come rimedio.
Ðas VIIII {m}agon wið nygon attrum.
30

Questi 9 hanno forza contro nove veleni.
+ Wyrm com snican, toslat he {m}an;

Un verme venne strisciando, fece a pezzi un uomo
ða genam Woden VIIII wuldortanas,
 

poi Woden prese 9 Glory-Twigs,
sloh ða þa næddran, þæt heo su VIIII tofleah.
 

colpì quindi la sommatrice, che volò in pezzi in 9 (bit).
Þær geændade æppel e avvocato,
 

Lì ha portato la mela e il veleno,
þæt heo næfre ne wolde su hus bugan.
35

che lei [la vipera] non sarebbe mai entrata in una casa.
+ Fille e finule, felamihtigu twa,

Cerfoglio e Finocchio, due di grande forza,
þa wyrte gesceop witig drihten,
 

queste erbe hanno plasmato il saggio Signore,
halig on heofonum, þa he hongode;
 

santo nei cieli, quando era appeso;
sette e sænde su VII worulde
 

Ha stabilito (loro) e inviato (loro) nei 7 mondi,
earmum e eadigum eallum a bote.
40

per i poveri ei ricchi, un rimedio per tutti.
Stond heo wið wærce, stunað heo wið attre,

resiste al dolore, combatte il veleno,
seo mæg wið III e wið XXX,
 

vale contro 3 e contro 30,
wið <feondes> hond e wið freab{r}egde,
 

contro la mano del nemico e contro i nobili intrighi,
wið malscrunge m{a}nra wihta.
 

contro l'incanto di creature vili.


Ora queste 9 erbe hanno forza contro nove che sono fuggite dalla gloria,
wið VIIII attrum e wið nygon onflygnum,

contro 9 veleni e contro nove contagi,
wið ðy readan attre, wið ð{y} ru{t}an attre,
 

contro il veleno rosso, contro il veleno oscuro,
wið ðy hwitan attre, wið ðy {hæwe}nan attre,
 

contro il veleno bianco, contro il veleno azzurro,
wið ðy geolwan attre, wið ðy grenan attre,
 

contro il veleno giallo, contro il veleno verde,
wið ðy wonnan attre, wið ðy wedenan attre,
50

contro il veleno oscuro, contro il veleno blu scuro,
wið ðy brunan attre, wið ðy basewan attre,

contro il veleno bruno, contro il veleno porpora,
wið wyrmgeblæd, wið wætergeblæd,
 

contro vesciche di vermi, contro vesciche d'acqua,
wið þorngeblæd, wið þystelgeblæd,
 

contro vesciche di spine, contro vesciche di cardi,
wið ysgeblæd, wið attorgeblæd,
 

contro la bolla di ghiaccio, contro la bolla di veleno,
gif ænig attor cume eastan fleogan
55

se qualche veleno viene volando da oriente,
oððe ænig norðan cume
 

o qualcuno viene dal nord,
oððe ænig westan ofer werðeode.
 

o da occidente sopra la tribù degli uomini.
+ Crist stod ofer a{dl}e ængan cundes.
 

Cristo resistette a una malattia di tipo crudele.
Ic ana wat ea rinnende
 

Io solo conosco i fiumi che scorrono
þær þa nygon nædran <nean> behealdað;
60

lì racchiudono i nove sommatori;
motan ealle weoda nu wyrtum aspringan,
 

tutte le erbacce ora devono germogliare come erbe,
saes toslupan, eal sealt wæter,
 

i mari scivolano via, tutta l'acqua salata,
ðonne ic þis attor di ðe geblawe.
 

mentre io soffio da te questo veleno.




Il Procedimento è più o meno questo anche se cercando ho trovato almeno tre varianti:

ridurre in polvere tutte le erbe aromatiche, mescolare con del sapone vecchio, e aggiungere succo di mela. mescolare bene, fare una pasta a caldo, e aggiungere un po di cenere.

lessare il finocchio e aggiungerlo alla pasta che deve risultare calda al momento dell’uso.

canta su ogni erba che metti nel composto tre volte prima di prepararle e anche sul succo di mela.

poi canta l’incantesimo nella bocca della persona, in entrambe le orecchie e sulla ferita prima di mettere l’unguento.

E’ un incantesimo antichissimo e si perde davvero nella notte dei tempi, ma credo sia bene riportare a galla un po’ di conoscenza e di tradizione che tra l’altro si lega al solstizio d’estate e che a volte non viene approfondita abbastanza.

Spero che vi appassionerete, ci lavorerete e mediterete sopra, e magari chissà, proverete e mi farete sapere cosa è uscito con un commento.

Per ora buona settimana del solstizio d’Estate!!

Benedizioni verdi

Annie

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