Il Noce e il Nocino di San Giovanni o del Solstizio

Il periodo delle notti dal solstizio d’Estate a San Giovanni, o se vogliamo il periodo appena dopo il solstizio d’estate è da sempre, e in ogni cultura europea, considerato uno dei momenti più magici dell’anno, sono notti particolari queste, giorni e notti di prosperità, abbondanza, buona fortuna e magia.
In queste notti nelle molte leggende è citato il Noce, un albero che di per sé ha talmente tanta magia che è un Alleato e direi Antenato molto importate soprattutto in Italia, se vi ricordate le streghe proprio sul Solstizio si incontravano sotto ad un noce, come il bellissimo e mitologico noce di Benevento.
in effetti questo meraviglioso e benefico albero era già riconosciuto dai celti, dai greci e dai romani soprattutto per la sua maestosità e per la sua produttività di frutti molto buoni e da sempre simbolo di fertilità e prosperità.
In alcuni testi erboristici dell’antichità troviamo che non era cosi amato anzi spesso gli erboristi antichi e addirittura da uno dei padri dell’erboristeria europea, Dioscoride Pedanio, era ritenuto assolutamente da evitare soprattutto i frutti.
Un albero un po’ controverso, ricco di mistero che comincia ad essere mal visto nel periodo di un certo Bernardino da Siena che era un frate francescano e un teologo che prese di mira tutte le donne sagge, le streghe e le guaritrici.
Fu lui che con tutto il suo predicare cominciò a mettere d’avviso le masse sui potenziali pericoli sulla “moltitudine di streghe che infestava il territorio” soprattutto nella zona del centro italia.
Questo frate cosi zelante nella difesa della sua fede, cominciò a parlare del noce, dei noci che crescevano ovunque come di alberi demoniaci, dimora del maligno e a convincere che anche solo si fosse mangiata una noce si sarebbe stati tirati giù all’inferno per direttissima.
Così il nostro povero noce divenne un essere negativo e pericoloso. su di esso cominciarono a girare storie, leggende e addirittura poesie e canzoni, insomma questo povero noce lo hanno messo al rogo come le streghe.

Spesso sotto ai noci avvenivano processi e poi impiccagioni sui suoi rami.
Da un albero della prosperità e fecondità ad un essere demoniaco in un attimo, o meglio in qualche anno.
E’ importante dire che per alcune raccomandazioni dell’epoca c’è una verifica scientifica, si diceva di non addormentarsi sotto al noce che se no venivi incantato dalle streghe e ti ammalavi, in effetti, di notte le foglie del noce secernono una sostanza insetticida che se inalata da nausea, giramenti di testa, torpore e persino vomito, infatti ancora nelle nostre campagne si usa portarsi in casa qualche mucchietto di foglie secche per tenere lontani gli insetti. furbo il nostro Antenato, è da cosi tanto sulla terra che si è specificato perfettamente per difendersi e vivere piu a lungo.
Con questo articolo voglio portarvi un altra tradizione per riabilitare il nome di uno degli alberi piu famosi associato alle streghe che si ricordi nella storia.
So che voi non ne avete paura e che le noci le mangiate, e che i tempi sono cambiati, ma è importante per me dare voce a tutte quelle erbe, alberi, funghi, muschi e licheni che sono legate alle nostre tradizioni europee e italiche perché è cosi che io declino l’erboristeria ancestrale, scavando, riportando, studiando, comprendendo quali procedure e qual era il senso di ciò che i nostri antenati facevano affinché possano alcune cose essere tramandate ancora e portate a nuova luce con un senso e un radicamento rinnovato ma profondo.
La tradizione intorno al noce e al nocino è davvero molto interessante perché entriamo di nuovo anche qui nel rito, nel mito, nel flusso di una magia ancestrale che noi abbiamo un po’ perduto.
Tutti i rituali e le ricette preparate nel periodo del solstizio mirano a trattenere la luce del sole che nei giorni dopo il solstizio comincia piano piano a calare, e questo si ripercuoteva anche sulla ricetta del liquore.
Nelle notti dal 21 al 24 quando la rugiada ha la sua massima potenzialità di rinnovamento le donne raccoglievano in alcune zone 15 in altre 24 noci, che venivano incise a croce (ricordiamoci che non era solo un rito cristiano l’incisione della croce) e poste in alcol per 40 giorni, fino alla settimana della ricorrenza di San Domenico, alcune ricette prevedevano altri ingredienti, per addolcire di solito in numero dispari e i numeri dispari sono notoriamente associati al femminile e alla Dea, questo suggerisce che la ricetta e la tradizione sia sicuramente più vecchia di quanto immaginiamo.

Percorrendo la linea del tempo, ci sono arrivate testimonianze e ipotesi che fanno pensare che la tradizione del nocino sia stata importata dalle isole della antica Britannia dai legionari romani che avevano notato come il popolo dei Pitti, bevesse durante le ricorrenze religiose estive una bevanda che dava euforia a base di noci macerate il alcol di frutta fermentata e miele.
Troviamo anche alcuni riferimenti solo italici e di sicuro moltissime versioni di questo liquore, che perde la sua origine nella notte dei tempi e di cui ogni famiglia ha la sua, di fatto è che veniva prodotto dall’albero del male un infuso in alcol che durante la stagione fredda proteggeva la salute, infatti, in nocino di per sè è un potente antivirale, antibatterico, vermifugo e antifungino e a seconda delle spezie e erbe che ci vengono inserite anche un potente digestivo ricco di tannini che ci indicano proprietà anche astringenti e rinforzanti. Le noci verdi macerate hanno tutta la forza del noce in potenza e questo rimedi ci viene donato da questo meraviglioso antenato ostracizzato e demonizzato ma che ancora attraverso la tradizione, ci protegge e ci accompagna nei momenti difficili.
Da questa tradizione abbiamo portato alla luce, comuni ad altre tradizioni e ricette:
la magia del noce
le donne raccoglitrici
i numeri dispari
Un po’ alla volta si delinea un filo conduttore ancestrale, continuiamo a seguire il filo della memoria che ci porterà a praticare un erboristeria pregna di significato e in connessione con le antenate, quelle vere.
Non vi darò la ricetta perchè io ho quella di mia nonna che non vuole esca dalla famiglia, e ho purtroppo sperimentato solo quella (non faccio molti alcolici durante l’anno) ma sul web è davvero pieno, basta cercare e sperimentare, questo è il bello dell’erboristeria e della magia, le cose vanno comprese, assimilate, provate e fatte, il fare è ciò che ci porta comprendere e a capire la nostra via interiore che nella tradizione verde è diversa per ognuno di noi!
Buon periodo del solstizio !
Benedizioni Verdi!
Annie
